Dei consigli sul surriscaldamento del turbocompressore

Se un veicolo risente della mancanza di potenza, lo scarico emette una quantità eccessiva di fumo, oppure vi sono dei singhiozzi anomali, tutte queste circostanze sono riconducibili al possibile surriscaldamento del turbocompressore. Roberto Gabriele di RCM 2000 SRL, Centro di Assistenza Autorizzato (CAA) Melett, illustra i sintomi, le cause e i passaggi che possono essere intrapresi dai tecnici dei veicoli per prevenire il guasto immediato del turbocompressore.

“Se si sospetta il surriscaldamento del turbocompressore, è essenziale eseguire un’ispezione approfondita, in quanto potrebbe causare anomalie gravi nel lungo termine,” afferma Roberto. “Non trattandosi di un processo reversibile, il guasto totale può essere evitato diagnosticando e risolvendo rapidamente i problemi.”

Gli specialisti dei turbocompressori possono stabilire se il surriscaldamento ha influito sul turbocompressore, conducendo un esame dettagliato dei componenti interni.

“Lo shock termico subito nel corso di lunghi periodi di surriscaldamento provoca lo scolorimento della girante turbina e del corpo centrale, nonché dei componenti interni, come la rondella di spinta e il collare port’anello, senza necessariamente mostrare altri sintomi di usura eccessiva,” spiega Roberto.

Se il problema non viene risolto, queste circostanze fanno sì che sezioni delle lame turbina del turbocompressore mostrino segni di frattura, deformazione o danni. Inoltre, il calore eccessivo può causare la carbonizzazione dell’olio di lubrificazione, con conseguente guasto catastrofico del turbocompressore.

Fortunatamente, la prevenzione delle condizioni di surriscaldamento e della sollecitazione del turbocompressore che ne risulta è un’attività relativamente immediata.

“I tecnici dei veicoli devono verificare che non vi siano perdite nelle tubature di raffreddamento e, sui veicoli a diesel, che non sia ostruito il DPF. Anche gli automobilisti possono contribuire alla longevità del turbocompressore dell’auto, concedendogli del tempo per raffreddarsi in seguito a lunghi tragitti,” spiega Roberto.

Se si sospetta un’anomalia del turbocompressore, la rete Melett di specialisti altamente qualificati in materia di riparazioni dei turbocompressori può offrire un’ispezione del turbo e un servizio di diagnosi completi, volti a individuare la causa alla radice del guasto e prevenire ulteriori anomalie.

Distribuiti su tutto il territorio italiano, i Centri di Assistenza Autorizzati (CAA) Melett s’impegnano a sostenere le officine indipendenti con riparazioni dei turbo della qualità più elevata, avvalendosi di componenti di qualità OE Melett.

Collaborando con la rete di CAA Melett, le officine possono avere la certezza che qualsiasi richiesta sia gestita all’insegna della rapidità e dell’efficienza dagli specialisti in materia di riparazione che dispongono della perizia tecnica volta a fornire una soluzione completa per i turbocompressori.

Per maggiori informazioni sui prodotti Melett e la rispettiva rete di CAA, visita https://www.melett.it/centri